Caso particolare è la presenza di ebrei etiopici, chiamati Beta Israel, che significa "Casa Israele" (da preferirsi a Falasha, che in amarico significa “straniero” e ha una connotazione negativa), discendenti dalle popolazioni che, a partire della distruzione di Gerusalemme nel 587 a.C. e alle successive ondate della diaspora, si spostarono verso il corno d’Africa. Attualmente la presenza di Beta Israel in Etiopia è sempre più scarsa, in seguito alle carestie e alle repressioni del governo, Israele decise di trasportarli nei propri territori attraverso un ponte aereo. Così, con tre operazioni, denominate Mosè, Saba e Salomone, vennero trasportati 90.000 ebrei, circa l’85% della comunità etiope.