Per la prima volta nella storia del Brasile, dalla tornata elettorale del 2002, uscì vincitore il candidato del Partito dei Lavoratori (Partido dos Trabalhadores, PT) Luiz Inácio da Silva, detto Lula. Uomo del popolo, appassionato di telenovelas, senza dubbio l'elezione di Lula ha cambiato il volto della politica brasiliana.

Figlio di un contadino analfabeta, Lula cominciò a lavorare come sciuscià piccolissimo e imparò a leggere a soli 10 anni. Appena ventenne si trasferì in una città industriale vicino San Paolo, dove cominciò a lavorare come metalmeccanico. In un incidente perse il mignolo sinistro.

La carriera politica di Lula iniziò nel 1969, dopo la morte della moglie per epatite. Nel giro di pochi anni divenne il capo dell'Unione dei Metalmeccanici, gettando le basi del futuro Partito dei Lavoratori.

La sfida del presidente operaio si è incentrata sulla riduzione della disparità economica all'interno della società brasiliana, il Brasile, infatti, risultava essere il settimo paese peggiore al mondo per la distribuzione di rendita. Uno degli strumenti per ridurre tale divario è stato il programma Bolsa Familia, introdotto nel 2004.

Attraverso questo programma, più di 11 milioni di famiglie con figli a carico (per un totale di 46 milioni di brasiliani), hanno beneficiato di aiuti economici fino a 35 dollari, con l'impegno di mandarli a scuola e fare controlli medici regolari. Dal punto di vista finaziario, invece, il governo di Lula ha rassicurato i mercati, mantenendo un'economia stabile tanto da ottenere il surplus nel budget come richiesto dal Fondo Monetario Internazionale.

Nel giugno del 2005, sul finire del primo mandato, uno scandalo travolse Lula e il suo governo. Secondo quanto riferito dal deputato laburista Jefferson, e Duda Mendonca, pubblicitario di Lula, diversi membri del Pt avrebbero incassato nel 2003 somme pari a 4 milioni e mezzo di dollari, depositati alle Bahamas.

Tali somme erano versate a deputati del PT perché votassero progetti che stavano particolarmente a cuore all'esecutivo. In risposta alle accuse, l'11 agosto 2005, Lula apparse in televisione, col volto visibilmente commosso, chiedendo scusa ai brasiliani, dicendo di essere stato tradito dagli stessi compagni di partito, con pratiche "di cui non ho conoscenza". Nonostante lo scandalo, nelle consultazioni del 2006, Lula ottenne il 60% dei voti, raggiungendo il massimo delle preferenze mai ottenute da un presidente.