1954 – Prime rivolte organizzate dal Fronte per la Liberazione Nazionale contro le truppe francesi. Ahmed Ben Bella a capo del FLN.

1962, 3 luglio – L'Algeria ottiene l'indipendenza dalla Francia.

1963 – Ahmed Ben Bella diviene presidente dell'Algeria.

1965 – Il colonnello Houari Boumedienne spodesta Ben Bella.

1967 – Houari Boumedienne introduce una nuova costituzione in cui vengono introdotti principi socialisti, il FLN diviene l'unico partito politico e l'Islam diviene religione nazionale.

1978 – Boumedienne muore, viene sostituito dal colonnello Chadli Bendjedid.

1986 – Aumento dell'inflazione, e crisi economica che porteranno ai primi scioperi e a violente manifestazioni di protesta.

1988 – Violenze per le condizioni economiche.

1989 – L'Assemblea Nazionale del Popolo introduce una nuova legge che permette la formazione di partiti d'opposizione nelle elezioni future.

1989 – Viene fondato il Fronte Islamico di Salvezza (acronimo, FIS).

1990 – Il FIS ottiene il 55% dei voti nelle elezioni locali.

1991 – Il governo fissa le elezioni parlamentari per giugno del 1991, ma annuncia di voler impedire la propaganda politica all'interno delle moschee. Il FIS reagisce indicendo uno sciopero nazionale. I leader del FIS, Abassi Madani e Ali Belhadj, vengono imprigionati.

1991, dicembre – Nel primo turno delle elezioni generali il FIS guadagna 188 seggi e sembra essere virtualmente certo di vincere la maggioranza assoluta al secondo turno.

1992, 4 gennaio – L'Assemblea Nazionale del Popolo è sciolta dal decreto presidenziale e l'11 gennaio, sotto pressione delle milizie, il presidente Chadli è costretto a rassegnare le dimissioni. Vengono vietate le assemblee pubbliche, e dichiarato lo stato d'emergenza dopo gli scontri dell'8 e 9 febbraio tra il FIS e le forze di sicurezza governative. Viene creato l'Alto Consiglio di Stato guidato da Mohamed Boudiaf.

1992, 22 giugno – Boudiaf è assassinato da una delle sue guardie del corpo, probabilmente legato al FIS. Un altro gruppo politico di ispirazione religiosa emerge, il Gruppo Islamico Armato (acronimo GIA).

1994 – Liamine Zeroual, colonnello in pensione, viene nominato capo dell'Alto Consiglio di Stato.

1995 – Liamine Zeroual vince le elezioni presidenziali.

1997 – Le elezioni parlamentari sono vinte dal Gruppo Democratico Nazionale, seguito dal partito islamico moderato, il Movimento della Società per la Pace.

1999 – L'ex ministro degli esteri, Abdelaziz Bouteflika, è eletto presidente dopo che tutti i candidati dell'opposizione si sono ritirati.

1999 – Un referendum approva la proposta di Bouteflika di introdurre una legge per la riconciliazione nazionale dopo gli anni di guerra civile. Dal 1922 si stima che in Algeria siano morti 100.000 persone.

2000 – Continuano gli attacchi ai civili da parte di piccoli gruppi contrari alla riconciliazione.

2001, aprile/maggio – Alcuni manifestanti vengono uccisi negli scontri tra polizia e manifestanti berberi nella regione berbera di Kabylie.

2001 – Il maggiore partito berbero, il Gruppo per Cultura e Democrazia, si ritira dal governo per protestare contro gli scontri in Kabylie.

2001, ottobre – Il governo concede alla lingua berbera lo status ufficiale, come parte di una serie di concessioni.

2002 - Bouteflika riconosce il berbero come lingua nazionale.

2002, giugno – Il primo ministro Ali Benflis del FLN vince le elezioni generali, che però vengono boicottate da quattro partiti, due dei quali rappresentano i berberi.

2003, 21 maggio – Un potente terremoto uccide più di 2.000 persone nel nord del paese.

2003 giugno – I leader del FIS Abassi Madani e Ali Belhadj vengono liberati dopo 12 anni di prigionia.

2004, aprile – Viene rieletto il presidente Bouteflika.

2005, gennaio – Il Gruppo Islamico Armato (GIA) viene smantellato e arrestato il suo leader Nourredine Boudiafi.

2005, marzo – La commissione governativa dichiara le forze di sicurezza responsabili per la sparizione di più di 6.000 cittadini durante la guerra civile degli anni '90.

2005, settembre – Referendum per la riconciliazione. Gli elettori respingono la proposta del presidente di concedere l'amnistia ai responsabili degli omicidi durante la guerra civile degli anni '90.

2006, maggio – L'Algeria restituisce 8 miliardi di dollari al Club di Parigi.

2006, settembre – Il leader del FIS Rabah Kebir ritorna dall'esilio volontario e incita i ribelli a combattere contro lo stato.

2006, dicembre – Bombe colpiscono un autobus che trasportava lo staff di una compagnia petrolifera statunitense. Muore un uomo. Il gruppo Salafita per la Predicazione e la Lotta (GSPC) rivendica l'attentato.

2007, gennaio – Il GSPC si propone come organizzazione di al-Qaeda nel Magreb Islamico.

2007, febbraio – Sette bombe, quasi simultaneamente, esplodono nell'est dell'Algeria, 6 i morti.

2007, marzo – Tre algerini e un russo vengono uccisi in un attacco ad un autobus che trasportava lavoratori per una compagnia russa impegnata nella costruzione di gasdotti.

2007, aprile – 33 persone uccise e più di 200 ferite in attentati ad Algeri. L'organizzazione di al-Qaeda nel Magreb Islamico rivendica l'attentato.

2007, maggio – Elezioni parlamentari. In un clima di tensione i partiti progovernativi ottengono la maggioranza dei voti.

2007, luglio – Un attacco suicida uccide 9 persone nei pressi di Bouira.

2007, settembre – Circa 50 persone sono uccise in una serie di attentati ad opera dell'organizzazione di al-Qaeda nel Magreb Islamico.

2007, dicembre – Un doppio attacco suicida colpisce il palazzo Onu ad Algeri e un autobus pieno di studenti. Più di una dozzina le vittime.