Il nome Ku Klux Klan è legato a differenti organizzazioni che, in periodi diversi (1860, 1920, 1960), hanno operato negli Stati Uniti, in particolare quelli del sud. Il nome Ku Klux deriva dalla parola greca "kyklos", cerchio, mentre la parola Klan richiama la parola di origine scozzese "clan". Molti studiosi, però, considerano il nome un’onomatopea per il suono prodotto quando si ricarica un’arma.

L’abbigliamento tipico dei membri del KKK è ricco di simbologia. I cappucci bianchi, che da sempre li contraddistinguono, rappresentano i fantasmi dei soldati tornati sulla terra per vendicare i propri cari. Ma nascondere il proprio volto significava soprattutto nascondere la propria identità in modo da commettere azioni violente senza essere riconosciuti. Dopo che gli stati del sud ebbero perso la guerra di secessione, un gruppo di veterani dell’esercito secessionista fondò il Ku Klux Klan per difendere la supremazia bianca contro le rivalse della popolazione nera, ormai affrancata dalla schiavitù.

Il 24 dicembre 1865, ex militari provenienti dalla città di Pulaski (Tennessee) diedero vita ad un’associazione che aveva lo scopo di mantenere l’egemonia bianca, intimidendo la popolazione di colore con la violenza. membri del Klan agivano per lo più di notte, minacciando e in alcuni casi uccidendo membri della comunità afroamericana e i loro sostenitori bianchi, come nel caso dei lavoratori del Freedman Bureau (organizzazione creata da Lincoln per aiutare i rifugiati della guerra di secessione).

Secondo quanto riportato dal Generale Canby, sia nella Carolina del Nord e nella Carolina del Sud, in 18 mesi il KKK aveva commesso 197 delitti e 548 aggressioni. E proprio in quegli stati la violenza aumentò a dismisura. Anche se spesso l’appartenenza al Klan era soltanto un modo per depistare altri tipi di crimini. In seguito al dilagare della violenza, nel 1869 la Giuria federale dichiarò il Klan un'"organizzazione terroristica" e nel 1872 il primo KKK fu sciolto.

A partire dai primi anni del XIX secolo, i cosiddetti WASP decisero di rifondare il Klan. La massiccia ondata di immigrati, ebrei e cristiani, le richieste politiche degli afroamericani divennero in breve tempo il pretesto per intraprendere campagne intimidatorie contro le comunità considerate pericolose, talvolta ripetendo le violenze del primo KKK. Erano gli anni del proibizionismo e l’attività del Klan si legò alla ventata di puritanesimo e ricerca di purificazione della società americana.

Il secondo KKK fu fondato nel 1915, a seguito del successo del film The Birth of a Nation di Griffith, nel quale si mitizzava il primo Ku Kux Klan. Nel film venivano citati anche molti passi del libro History of the American People scritto dal presidente Woodrow Wilson. Pare che dopo aver visto il film alla Casa Bianca, lo stesso Wilson abbia detto: "E’ come scrivere la storia con un fulmine, e il mio rammarico è che è terribilmente vero" ("It is like writing history with lightning, and my only regret is that it is all so terribly true") Il clima che determinò il successo cinematografico di Griffith e la rinascita del Klan si legò ad un episodio di cronaca nera che scosse l’opinione pubblica statunitense.

Nel 1913 ad Atalanta, Georgia, una giovane impiegata della National Pencil Factory, Mary Phagan, fu violentata e strangolata. Leo Frank, ebreo americano manager della fabbrica, fu accusato del crimine. Dopo un processo controverso, Frank fu dichiarato colpevole, ma il governatore della Georgia, John Marshall Slaton, convertì la pena di morte in ergastolo. In risposta la popolazione di Atalanta, inferocita contro una sentenza troppo blanda, prelevò Frank dalla prigione e lo linciò. Dopo anni, il 4 marzo 1982, Alonzo Mann (all’epoca dei fatti poco più che un bambino) ammise che, a differenza di quanto testimoniato nel processo per la morte della Phagan, non aveva visto Frank trascinare il corpo della giovanissima vittima, ma Jim Conley, un Afroamericano che lavorava alla National Pencil Factory.

L’episodio spinse molti politici a rilanciare la formazione del KKK in difesa non solo dai neri ma da tutti gli immigrati che a cavallo del XIX e XX secolo giungevano in massa negli States. Negli anni ’20 il KKK raggiunse ben 4 milioni di iscritti, il 15% della popolazione avente diritto di voto. Ma negli anni del Secondo Conflitto Mondiale, i presunti legami dei capi del KKK, James Colescott e Samuel Green, con alcuni nazisti pesarono sulla popolarità del Klan. Nel 1944 lo stesso Colescott si vide costretto a scogliere l’organizzazione.

A partire dagli anni ’50, se pur non formalmente, diversi gruppi indipendenti cominciarono ad operare sotto il nome di “Ku Klux Klan”. Erano gli anni in cui il Movimento per i diritti civili degli Afroamericani muoveva i primi passi. Nella città di Birmingham (Alabama) gruppi di militanti del KKK, coperti dalla polizia locale, lanciarono una campagna di intimidazione nei confronti dei neri, tirando bombe alle loro case. Le aggressioni furono così frequenti da far soprannominare la città "Bombingham". Uno degli episodi più clamorosi ad opera del KKK fu l’omicidio di Viola Liuzzo, un’attivista civile bianca del Michigan, madre di 5 figli. Dopo aver preso parte ad una marcia per i diritti civili in Alabama, il 25 marzo 1965, la Liuzzo fu uccisa a colpi di pistola da una macchina in corsa.

L’omicidio della Liuzzo irruppe nelle televisioni americane, lo stesso presidente Lyndon Johnson annunciò l’arresto dei suoi assassini. Le investigazioni rivelarono che uno dei 4 membri del comando era un agente dell’FBI. Negli anni successivi, piccoli gruppi autodefiniti KKK hanno continuato a intimidire e mietere vittime. Il più eclatante fu il linciaggio di Michael Donald, un giovane afroamericano, ucciso in Alabama nel 1981. Il responsabile del terribile atto, Henry Hays, fu incriminato e condannato alla pena capitale. Attualmente il Ku Klux Klan non è più un organizzazione unitaria, ma è composta da gruppi sparsi negli Stati Uniti. E le singole organizzazioni non sono definite illegali.