A partire dagli anni '60, la regione francofona del Quebec subì profonde trasformazioni, dove il vecchio establishment, incentrato sulla chiesa cattolica, venne completamente rimpiazzato. Questo processo viene ricordato come la Rivoluzione Tranquilla (Quiet Revolution). Al tempo stesso la nuova leadership, guidata dal Parti québécois, partito nazionalista, pressò il governo federale per ottenere maggiore indipendenza. Le tensioni, però, aumentarono sotto la spinta del Front de Libération du Québec (Fronte di liberazione de Quebec, FLQ) un movimento nazionalista radicale che voleva trasformare la regione in una nazione sovrana. La strategia del FLQ era di chiara ispirazione terroristica. Nell'ottobre 1970, infatti, l'organizzazione rapì il diplomatico britannico, James Cross, e il ministro del lavoro del Quebec Pierre Laporte, ucciso dopo pochi giorni. La risposta di Ottawa fu durissima: in tutto il Quebec fu dichiarata la legge marziale e nell'arco di due mesi tutti i terroristi furono arrestati. Nel 1976, il Parti ottenne la maggioranza in Quebec e spinse sempre per una maggiore autonomia, fino a giungere al referendum del 1980 che, però, respinse le istanze di indipendenza del Parti, con una vittoria schiacciante.