A partire dalla fine degli anni '90 sulla testa di Chirac cominciarono a gravare pesanti accuse di corruzione, riferite agli anni in cui Chirac era sindaco di Parigi: secondo gli inquirenti, l'ex sindaco avrebbe utilizzato soldi pubblici per finanziare il suo partito, l'RDP, nonché per mantenere l'alto tenore di vita suo e della sua famiglia. Nel 2003, sulla spinta del sindaco di Parigi, il Socialista Bertrand Delanoë, il giudice Philippe Courroye aprì un processo civile contro sua moglie Bernadette Chirac, accusata di aver speso assieme al marito 14 milioni di franchi (circa 700 euro) al giorno per servizi extra. Chirac, invece, grazie ad un Consiglio Costituzionale straordinario, riuscì a beneficiare di un'immunità, decaduta nel 2007, quando rinunciò alla ricandidatura presidenziale.