Dal 1980 a 1997, il direttore generale della IAEA (International Atomic Energy Agency, l'Agenzia internazionale per l'Energia Atomica), lo svedese Hans Blix, ebbe il compito di ispezionare il programma atomico di Saddam le cui prove furono trovate solo nel 1991. In seguito alla risoluzione Onu 1441 dell'8 novembre 2002, Blix, e il nuovo capo della IAEA, Mohammed El Baradei, furono inviati per l’ennesima vota a ispezionare i possibili siti atomici di Saddam. In base ai rapporti stilati dai due inviati, molto probabilmente l'Iraq non aveva un programma atomico degno di nota, anche se necessitavano di più tempo per dare un giudizio definitivo. A un anno dall’invasione statunitense, Blix pubblicò un libro Disarming Iraq: The Search for Weapons of Mass Destruction, in cui affermava che l'accusa rivolta dagli Stati Uniti a Saddam sul possesso d'armi di distruzione di massa era stata "il massimo degli errori di valutazione". Secondo il diplomatico svedese, oltre il 90 % delle armi irachene erano già state distrutte nel 1991. Quindi, la presunta "minaccia contro la pace mondiale" era solo una menzogna. Blix criticò anche le dichiarazioni del governo britannico secondo cui Saddam Hussein avrebbe potuto dispiegare in soli 45 minuti armi biologiche e chimiche. Il diplomatico svedese, senza mezzi termini, paragonò la campagna mediatica anglo-americana, allarmista e sensazionalista, ad uno spot pubblicitario per "la vendita di un frigorifero". (BBC, Profile: Hans Blix dell'8 febbraio 2004).