A partire dal 1986, anno dell’ascesa di Museveni e del National Resistance Army, in Uganda si è consumata una delle più atroci guerre civili di tutta l’Africa, in cui ben 22 gruppi hanno mosso guerra al governo di Kampala. Molteplici sono le cause della guerra, per lo più rintracciabili nella politica coloniale britannica i quali sfruttarono le differenze etniche per imporre la propria presenza. Come in altre regioni africane, infatti, i coloni europei applicarono l’infallibile strategia del divide et impera, sfruttando in particolare le divisioni tra le regioni meridionali e quelle settentrionali. Inoltre, negli anni successivi all’indipendenza e in particolare durante il regime autoritario di Amin, l’uso delle armi diventò l’unico mezzo per esprimere il dissenso politico e ottenere il potere.