La questione nacque nel 1947, quando India e Pakistan furono divisi in due stati. Nel Kashmir il maharaja indù esitò a decidere a quale dei due paesi intendeva aggregarsi, e venne invaso immediatamente dalle tribù islamiche locali e da irregolari pakistani. In seguito optò per l'India a patto che la sua scelta fosse ratificata per plebiscito dalla popolazione, ma il Pakistan diede l'appoggio agli insorti e la situazione si stabilizzò solo nel 1949, con l'intervento delle Nazioni Unite. Il territorio fu diviso: 2/3 all'India, 1/3 al Pakistan. Nonostante l'intervento internazionale, la questione rimane ancora aperta e le tensioni tra Islamabad e Nuova Deli continuano a ruotare attorno alla questione del Kashmir. Al di là delle questioni etnico-religiose, le tensioni tra India e Pakistan sono motivate dalla posizione strategica del Kashmir. Il Kashmir è una regione che controlla l'accesso alle pianure indiane dalle catene del Karakorum e dell'Himalaya e che per secoli ha reso difficoltose le comunicazioni con il Tibet ma ha anche frenato le ingerenze degli eserciti cinesi in India. Durante l'occupazione americana dell'Afghanistan si è ripresentata nella definizione dei rapporti bilaterali tra gli USA, l'India e il Pakistan la questione del Kashmir: essa si è rivelata un dannoso problema ancora gravemente irrisolto.