Come reazione ai raid israeliani in Libano nel 1980, le organizzazioni palestinesi più estremiste si fecero promotrici di una serie di attacchi violenti, nonostante i tentativi di Arafat di battere la via della diplomazia, cercando il supporto internazionale alla causa palestinese. Come nel caso dell'Achille Lauro. La nave italiana, salpata il 7 ottobre del 1985 da Alessandria d'Egitto, fu assalita da un commando del Fronte di Liberazione della Palestina guidato da Abu Abbas. Dopo aver sequestrato 450 passeggeri e l'equipaggio, i terroristi chiesero la liberazione di 52 palestinesi detenuti in terra israeliana. Prese parte alle trattative anche Yasser Arafat ma questo non impedì che gli eventi volgessero al peggio: l'otto ottobre venne ucciso un cittadino americano portatore di handicap, Leon Klinghoffer, il suo corpo fu gettato in mare assieme alla carrozzina. Generale fu l'indignazione il gesto efferato; il dramma si concluse il giorno dopo con la resa del commando che lasciò la nave, a bordo di una motovedetta egiziana. Di sicuro, l’assalto all'Achille Lauro rappresentò uno dei momenti più difficili – dopo la tragedia di Monaco '72 – nel lungo e complesso conflitto tra gruppi palestinesi e stato di Israele.