L'eredità della Rivoluzione Culturale è ancora tutt'ora pesante. Intellettuali, storici e ricercatori di tutto il mondo dibattono sulle responsabilità di Mao in una così disastrosa campagna di riforma. Nei 10 anni di scontri, secondo alcune stime (non ufficiali), persero la vita tra le 400.000 e le 500.000 persone. Ma c'è chi, come il famoso sinologo, professore di storia ad Harvard, John K. Fairbank, parla di 5 milioni di persone perseguitate, includendo quindi anche coloro i quali subirono torture, danni fisici o psicologici più o meno permanenti. Ma se la Rivoluzione Culturale suscita ancora dibattiti in tutto il mondo, secondo quanto riportato dalla sinologa Barbara Alighiero, nella Terra di Mezzo pare essere argomento tabù. Secondo quanto riportato dalla Alighiero, ad una "conferenza sull'argomento – "Historical Truth and Collective Memory" dall'11 al 14 maggio [2006] all'Università di New York – gli studiosi cinesi, non si sono presentati, nel timore di venire arrestati all'aeroporto o di perdere il lavoro […] Magari non sarebbe successo nulla, ma la paura evidentemente è forte". Fonte della famosa sinologa italiana è il professor Song Yongyi, che vive negli Stati Uniti e ha scritto una bibliografia sulla Rivoluzione culturale." Tratto da: Quaranta anni dalla rivoluzione culturale cinese - la grande rivoluzione culturale proletaria cinese