Il ventesimo secolo fu caratterizzato da una serie di rovesciamenti politici. Una delle figure che maggiormente influenzarono la politica brasiliana fu Getúlio Vargas, sostenuto nella sua ascesa al potere dalla coalizione progressista Alleanza Nazionale Liberale e dalle forze militari.

Nominato presidente il 3 novembre 1930, Vargas abolì la Costituzione del 1889, e nel 1933 indisse le elezioni per la creazione di un'Assemblea Costituente (per la prima volta con suffragio universale) che nel 1934 approvò una nuova Costituzione e lo elesse presidente per un quadriennio. Nasceva così la Seconda Repubblica, con un sistema presidenziale federale.

Ma l'opposizione sia da parte comunista che da parte conservatrice, capeggiata dall'Ação Integralista Brasileira, spinse Vargas a sciogliere nuovamente il Congresso e promulgare una costituzione autoritaria (chiamata Costituzione Polacca, per analogia con quella del "regime dei colonnelli" di Józef Pilsudski).

A partire dal 1937, la politica di Vargas divenne autoritaria, per certi versi molto simile a quella di Salazar in Portogallo, in cui il controllo statale sopprimeva ogni tipo di opposizione. Allo stesso tempo, introdusse una serie di riforme sociali, come il salario minimo e una nuova regolamentazione del lavoro, favorendo lo sviluppo economico e industriale del paese. Dopo la seconda guerra mondiale, combattuta al fianco dell'Alleanza Anglo-Americana, in seguito al crescente malcontento popolare, Vargas permise la ricostituzione dei partiti politici. Il 29 ottobre 1945, però, fu deposto dall'opposizione conservatrice, guidata dai generali Eurico Gaspar Dutra e Góis Monteiro.

Dopo le presidenziali del 1950, Vargas ottenne nuovamente la leadership del Brasile, grazie all'appoggio del Partito Social Progressista (PSP), ma il secondo mandato di Vargas, fu segnato da una profonda incertezza, dovuta soprattutto alla mancanza di una solida maggioranza parlamentale. Nonostante la forte ripresa economica, grazie anche alla creazione, nel 1953, della Petrobrás, l'agenzia nazionale per lo sfruttamento del petrolio, l'opposizione conservatrice, ancora una volta appoggiata dall'esercito, riuscì a spodestare Vargas che suicidò il 24 agosto 1954.