Dieci anni dopo il suicidio di Vargas, la situazione politica brasiliana precipitò a causa della costante pressione delle forze più conservatrici, tanto che il 31 marzo 1964 le Forze Armate realizzarono un golpe ai danni del presidente João Goulart, ex ministro del lavoro di Vargas.

In vent'anni, si susseguirono quattro presidenti che, in maniera sempre più spiccata, repressero nel sangue ogni forma di opposizione. Il periodo più duro fu quello legato alla presidenza del Generale Emilio Médici. Dal 1969 al 1974, la polizia arrestò, torturò e uccise centinaia di sospetti terroristi o appartenenti ai gruppi marxisti.

I primi segnali di apertura arrivarono nel 1979 con la nomina a presidente del Generale Figueiredo. Tra i primi atti in senso democratico arrivarono lo stesso anno della sua salita al potere, nel 1979, infatti, Figueiredo abolì la censura, scarcerò i prigionieri politici e reintrodusse il multipartitismo, tanto da permettere ai dissidenti arrestati durante gli anni '60 e '70 di candidarsi alle elezioni municipali del 1982.