L'economia francese è una delle maggiori a livello mondiale, in cui l'agricoltura ha molto più peso che in altre nazioni industrializzate, sostenuta soprattutto dall'allevamento di bestiame (in particolare galline, maiali e pecore). Nel 1999 il settore agricolo, infatti, rappresentava il 23% dell'intera produzione europea.

Un ruolo altrettanto importante però è svolto dal settore enogastronomico, con produzioni di grande prestigio esportate in tutto il mondo (basti pensare a vini famosi come il Bordeaux o lo Champagne oppure ai formaggi Brie e Camembert). Anche se negli ultimi anni il settore industriale e quello terziario sono cresciuti sempre più (nel 2006 l'industria rappresentava il 20,6% del PIL e il 24,4% della forza lavoro).

La Francia, infatti, è il quinto paese esportatore mondiale di merci e il quarto di servizi. Nel 2007, però, le esportazioni di merci hanno raggiunto un volume di affari pari a 546 miliardi di dollari americani, ma la bolletta delle importazioni ha raggiunto i 600,9 miliardi, con un disavanzo di circa 59,9 miliardi.

Nonostante la potenza della sua economia, in Francia, il tasso di disoccupazione, al 7,5% nel marzo 2008, è fra i più elevati d'Europa, mentre, nello stesso anno sono apparse stime che portavano a 7,13 milioni le persone che vivono al di sotto della soglia di povertà del 60% (il 12,1% della popolazione), anche se la povertà assoluta è in costante declino. Secondo le previsioni del prestigioso settimanale britannico, The Economist, la crescita per il 2008-2009 si dovrebbe attestare attorno al 0,8%, anche se la crisi finanziaria mondiale di settembre 2008 potrebbe portare ad una crescita molto minore (se non addirittura alla recessione).