In epoca antica, i territori dell’attuale Algeria erano abitati esclusivamente da popolazioni berbere. Dopo la vittoria contro Cartagine nella seconda guerra punica, i romani conquistarono i territori costieri, spingendo i berberi verso il deserto.

L'antica Algeria fu provincia dell’impero dal III secolo a.C. fino alla sua caduta. Nel VII sec. d.C. giunsero gli arabi, cambiando radicalmente la conformazione politica e sociale della regione. In quegli anni, infatti, iniziò il lungo percorso di islamizzazione del Nord Africa, con la conseguente diffusione della lingua e della cultura musulmana.

Dal XVI secolo, l'Algeria divenne lo Stato berberesco dell’impero Ottomano. I turchi crearono quello che può essere considerato il moderno stato algerino, con strutture economiche e politiche indipendenti rispetto ai vicini territori africani (come Tunisia e Marocco).

Il regno ottomano d'Algeri durò fino al 1830, anno della conquista francese. Nonostante le numerose vittorie, la conquista totale della regione avvenne solo nel 1871, dopo 40 anni di scontri con i gruppi indipendentisti, capeggiati da Abd el-Kader. Lo scontento maturato tra la popolazione, a prevalenza mussulmana, negli anni di dominazione portò alla nascita di diversi movimenti politici che, nei primi anni del ventesimo secolo, lottarono per un riconoscimento di eguali diritti tra algerini e discendenti francesi. Riconoscimento che non venne mai.

Le prime rappresaglie dei ribelli algerini, guidati da Ben Bella, leader del Fronte per la Liberazione Nazionale (FLN), contro i coloni francesi cominciarono nel 1954. Parigi inviò 400,000 uomini per sedare le rivolte, ma la resistenza durò otto anni, con un susseguirsi di attacchi terroristici e dure repressioni, fino al 3 luglio 1962, quando Charles De Gaulle decretò l’indipendenza dell’Algeria.

Primo presidente dell'Algeria indipendente fu proprio Ben Bella. Ma il suo incarico durò poco, nel 1965, salì al potere il colonnello Houari Boumedienne con un duro colpo di stato. Furono arrestati tutti gli oppositori politici e il FLN divenne l’unico partito di governo. La politica di Boumedienne era di ispirazione socialista, sostenuta da un forte apparato militare. Molte delle strutture economiche del paese, infatti, vennero statalizzate, comprese i ricchi giacimenti petroliferi