Il nome Libia risale ad un’antica parola berbera, attestata per la prima volta nei manoscritti egizi. Il temine Libu infatti veniva usato per indicare le popolazioni berbere che si spostavano lungo le rive del Nilo. Nei secoli successivi, i greci coniarono il nome Lybes per designare i popoli che abitavano ad ovest dell’Egitto.

La prima civiltà a lasciare tracce fu quella fenicia. Nel 146 a.C. nella regione giunsero i romani che, dopo la distruzione di Cartagine, conquistarono gran parte dei territori nordafricani. La Tripolitania e la Cirenaica furono per più di quattro secoli tra le province più prosperose dell’impero.

Prima della conquista araba del VII d.C., l’antica Libia fu per un breve periodo dominata dai Vandali provenienti dalla penisola iberica. Nel 1146, gli arabi vennero scacciati dai Normanni di Sicilia che regnarono fino 1521, anno dell’avvento dell’Impero Ottomano.

Nonostante la feroce opposizione da parte dei Senussi (movimento islamico che prendeva il nome dal loro leader spirituale), nel 1911 la Libia divenne colonia italiana, fino all’arrivo delle truppe anglo-americane, sul finire della Seconda Guerra Mondiale. Sotto il dominio italiano furono unificate le tre principali regioni libiche, la Cirenaica, la Tripolitania e il Fezzan (zona a sud, per lo più ricoperta dal deserto del Sahara).

Nel 1947 l’emiro Idris I ritornò dall’esilio a Il Cairo, per essere incoronato re del Regno Unito di Libia il 24 dicembre 1951, anno della definitiva indipendenza. La monarchia in Libia però durò solo 18 anni, fino al colpo di stato guidato dall’ufficiale ventisettenne Muammar Abu Minyar al-Gaddafi.