La famosa frase con cui molti presidenti Americani sono soliti chiudere i loro discorsi pubblici, God Bless America ("che Dio benedica l'America") fu pronunciata per la prima volta da Richard Nixon il 30 aprile 1973.

Nel pieno dello scandalo Watergate, il presidente tenne uno dei discorsi più intensi di tutto il suo mandato.

"God bless America" poteva suonare come un segno di disfatta, come richiesta dell'intervento divino.

Eppure, a distanza di tempo, l'invocazione divenne leit motiv della politica statunitense, anche se né Gerald Ford, il suo successore, né Jimmy Carter, presidente dal 1977 al 1981, seguirono l'esempio di oratoria di Nixon.

Nel 1980, Ronald Reagan, all'epoca candidato per le elezioni presidenziali, riprese la famosa frase durante la Convention Repubblicana, trasformandola in un vero e proprio slogan.

Dalla sua elezione agli anni dell'Amministrazione Bush (senior) nei 129 discorsi pubblici più importanti, God Bless America fu usata ben 49 volte.

L'invocazione divina negli anni è stata usata poche volte in passato, come riporta il Time, da Roosevelt a Carter solo il 30% delle volte è stato fatto uso di frasi retoriche che alludessero all'intervento divino nella politica americana.

Diversamente, Reagan e George W. Bush (junior) hanno chiuso il 90% dei loro discorsi con una richiesta di intervento divino. Seguono Clinton e G. H. W. Bush con l'89% e l'84% rispettivamente.