Il nuovo esodo di palestinesi dai Territori Occupati, complicò sempre più la situazione nell'intera area mediorientale, situazione che estese il conflitto anche al vicino Libano. Il 19 novembre 1977, il neo presidente egiziano, Anwar Sadat, visitò il Knesset, il parlamento israeliano.

Una visita storica che gli valse il Nobel per la pace nel 1978 e che portò agli accordi di Camp David, in cui Israele si impegnava a ritirarsi dalla penisola del Sinai, in cambio l'Egitto riconosceva lo Stato ebraico.

Nel 1981, Sadat fu ucciso da estremisti islamici, gettando l'ennesima ombra lunga sul processo di pace. E le tensioni con i paesi confinanti non si placarono. Nel 1978 Israele invase il sud del Libano (accusato di appoggiare l'OLP e le altre organizzazioni terroristiche palestinesi), costringendo l'ONU a creare una zona cuscinetto tra i due paesi, sorvegliata dai "caschi blu".

Nelle operazioni in Libano si consumò il massacro dei campi profughi di Beirut, Sabra e Shatila, per mano delle forze falanghiste libanesi, con una forte responsabilità da parte dell'esercito israeliano e del Ministro della Difesa di allora, Ariel Sharon, costretto a dimettersi e farsi da parte nella politica israeliana per 20 anni.

A partire dal 1987, nei Territori Occupati si alzò un moto popolare che cercava di combattere la presenza israeliana. L'Intifada (in arabo "brivido, scossa"), attraverso scioperi, disobbedienza civile e il lancio di pietre contro i tank israeliani cercò di attirare l'attenzione dei media e della comunità internazionale sulla complicata situazione medio orientale.

I gruppi estremistici di matrice islamica che non si riconoscevano nell'OLP (per sua stessa natura laica e di ispirazione socialista) diedero vita ad un movimento radicale chiamato Hamas (nato a Gaza proprio nel 1987) che esacerbò lo scontro con le forze militari israeliane con un crescendo di attentati terroristici suicidi.

Nello stesso periodo, le posizioni dell'OLP andarono ammorbidendosi sempre più, cercando di abbandonare la lotta terroristica e aprendosi alla diplomazia, tanto che nei primi anni '90, si giunse al primo (e forse il più significativo) processo di pace tra Israele e OLP.