Il 1970 si aprì con un aspro conflitto tra il governo giordano e alcune organizzazioni palestinesi che, a partire dal 1948, erano fiorite tra la popolazione profuga. Il governo di Amman, infatti, temeva che tali organizzazioni stessero mirando ad un colpo di stato e alla presa del potere del paese.

A partire dal 17 settembre, re Hussein di Giordania dichiarò la legge marziale, facendo uccidere diverse migliaia di palestinesi. La situazione tornò alla normalità soltanto un anno dopo, quando il paese fu sotto il controllo delle truppe militari giordane.

A partire dal 17 settembre, re Hussein di Giordania dichiarò la legge marziale, facendo uccidere diverse migliaia di palestinesi. La situazione tornò alla normalità soltanto un anno dopo, quando il paese fu sotto il controllo delle truppe militari giordane. In risposta alla dura repressione di Re Hussein nacque l'Organizzazione Settembre Nero, tristemente famosa per il massacro delle Olimpiadi di Monaco 1972.

Il pretesto per l'azione terroristica fu il diniego da parte del Comitato Olimpico di ammettere ai giochi la delegazione dei giovani atleti palestinesi. Nella notte tra il 4 e il 5 settembre, un comando terroristico di 10 uomini presero in ostaggio 11 atleti della delegazione israeliana. Dopo una lunga trattativa con le autorità tedesche, gli uomini di "Settembre nero" ottennero d'essere condotti, con i loro ostaggi, in un aeroporto militare, da dove intendevano partire per il Cairo.

Ma all'aeroporto, i tiratori scelti della polizia tedesca presero a sparare contro i terroristi, e questi – dopo i primi spari – fecero esplodere i due elicotteri dove si trovavano gli atleti israeliani, uccidendoli tutti, mentre furono uccisi 3 terroristi e un poliziotto tedesco. Le olimpiadi, a discapito di quanto chiedevano in molti, si fermarono per un giorno soltanto, e la delegazione israeliana ritirò immediatamente la sua partecipazione. I tragici avvenimenti di Monaco, trasmessi da tutte le televisioni del mondo, rappresentarono il primo caso di terrorismo internazionale. Inoltre uno dei maggiori interrogativi riguarda la corresponsabilità e il coinvolgimento dei leader dell'OLP, in particolare Arafat e Abu Mazen (attuale presidente dell'ANP).