Dopo il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991, le spinte autonomiste delle ex repubbliche del Caucaso sono state una vera spina nel fianco per Mosca. In modo particolare la Cecenia, la cui indipendenza è stata da sempre osteggiata dal governo russo. I motivi sono molteplici, a partire dalla sua posizione geografica (al confine delle ex repubbliche sovietiche, ora indipendenti, quali Georgia e Azerbaijan). Altro elemento che contribuisce alle costanti tensioni tra Mosca e Grozny è di natura economica. La Cecania, infatti, è ricca di risorse naturali, e per questo di grande interesse per il colosso energetico russo Gazprom. Ma, come se non bastasse, la questione cecena si inserisce in uno scenario più ampio legato al terrorismo di matrice islamica, Lo spiega benissimo Stefano Veronese nella sua tesi di specializzazione "La Repubblica di Nokhchiin: un falso problema geoeconomico". La Cecenia, infatti, è un paese musulmano, dove le forze indipendentiste si sono mescolate a quelle dei terroristi di Al-Queida.