In una famosa gag degli anni '60, Totò ripeteva da un megafono l'ormai famoso slogan: "Vota Antonio, vota Antonio". In Brasile, in vista delle elezioni municipali, c'è chi cerca di convincere l'elettorato a suon di "Vota Wolverine" o "Vota Batman".

Il New York Times riporta (anche con un certo stupore) che nella città di Uberlândia, nella regione delle Minas Gerais, ci sono ben 6 candidati con il nome di Batman, mentre in Belo Horizonte, correrà per la carica di sindaco Gerson Januário de Almeida, meglio conosciuto come Obama BH (dove BH è l'acronimo per il nome della città), la cui somiglianza con il presidente americano è impressionante. Tanto che de Almeida è uno dei più famosi sosia di Obama.

E anche se può sembrare bizzarro, il Brasile è un paese dove i soprannomi possono sostituirsi a nome e cognome, anche a livello formale. L'esempio più eclatante è quello dell'ex presidente brasiliano, all'anagrafe Luis Ignacio da Silva, ma conosciuto da tutti, in patria e all'estero, col soprannome Lula (letteralmente, calamaro). Allo stesso modo, i brasiliani si riferiscono all'attuale presidentessa, Dilma Rousseff, usando molto più spesso il nome che il cognome.

Esistono delle regole che restringono la possibilità di utilizzare i soprannomi in campagna elettorale: non devono essere volgari o troppo bizzarri. Nonostante ciò, alle precedenti elezioni dello stato di San Paolo, si era candidato un certo Palhaço Zig Zag (Pagliaccio zig zag). E ora si presenta un certo Geraldo Custódio, con il soprannome di Wolverine. Custódio, istruttore di guida e di educazione fisica, aveva partecipato - senza successo - ai casting per il Grande Fratello brasiliano.

Grazie alle lunghe e folte basette e alla prestanza fisica, Geraldo era stato paragonato al protagonista degli X-men, fumetto della Marvel che ha conquistato anche Hollywood. Così una volta entrato in politica, Geraldo ha deciso di usare il nome Wolverine anche per la sua campagna elettorale: "è una strategia di marketing, un programma politico, perché se avessi detto Geraldo Custódio nessuno mi avrebbe riconosciuto", ha dichiarato al giornalista del New York Times.

In effetti, la strategia di marketing di Geraldo-Wolverine risulta piuttosto sopra le righe. Chissà che non funzioni davvero. Questo è il suo video per la campagna elettorale:


Il testo della canzone: "Piracicaba non ce la fa più… votare gli stessi, no. Votare gli stessi vuol dire tornare indietro. Piracicaba per migliorare deve rimuovere chi non fa bene. Votare quelli che sono già dentro da tanto tempo non conviene". E il claim finale: "Non votare sempre gli stessi. Vota Wolverine".