Per scrivere una tesi in scienze politiche, geografia o lingue straniere bisogna seguire una regola fondamentale (che vale anche per le altre discipline): scegliere un argomento di vostro interesse. Sì, perché la stesura di una tesi di laurea, anche se si tratta di una triennale, necessita di tempo. Come dire: la vostra tesi vi terrà compagnia per almeno 3/6 mesi, quindi è meglio che vi piaccia l'argomento. E non solo l'argomento, ma anche il relatore. Certo, non deve essere il vostro migliore amico, ma di sicuro avere un buon rapporto con chi ha il compito di guidarvi fino al giorno della laurea aiuta.

In generale, una tesi fatta bene parte da una domanda interessante alla quale si può effettivamente rispondere. Quindi, dopo aver trovato l'argomento che volete affrontare, individuate un punto di partenza, un quesito di base, al quale potete rispondere attraverso una ricerca empirica oppure teorica. Con il vostro relatore, poi, potrete lavorare in modo da restringere il campo e fissare i punti nodali attraverso i quali sviluppare la vostra tesi. L'argomento, pertanto, dev'essere gestibile.

Un argomento è gestibile se potete padroneggiare la letteratura, raccogliere e analizzare i dati necessari, e rispondere alle domande chiave che vi siete posti.

In tal senso, possiamo dire che la stesura di una tesi di laurea, soprattutto quando non tratta argomenti specifici o tecnici, e quindi affronta questioni interconnesse tra di loro (politica-economia-società-storia-cultura) deve seguire un percorso ben preciso, se non volete rischiare di perdere il "filo del discorso". Per cui, anche se partite da un quesito generico, una "big issue", per esempio, "perché gli Stati Uniti hanno combattuto tante guerre dal 1945?", dovete porvi delle domande più specifiche: "perché l'Amministrazione Johnson scelse di aumentare le truppe in Vietnam?". In questo modo potrete affrontare un problema "concreto" per rispondere alla domanda principale, cioè partendo dal Vietnam potrete raccontare l'espansione globale del potere militare degli Stati Uniti a partire dal 1945.

Altro esempio, vogliamo scrivere una tesi sull'Unione Europea. Si tratta di una "big issue" che possiamo affrontare da diversi punti di vista, quindi bisogna restringere il campo di ricerca. Per prima cosa dobbiamo decidere da quale punto di vista vogliamo inquadrare l'argomento: linguistico, culturale, economico, politico (solo per citarne alcuni). Consideriamo anche che ognuno di questi punti di vista possono intrecciarsi l'uno con l'altro. Per esempio, possiamo analizzare le politiche linguistiche all'interno degli stati membri dell'Unione Europea, e come queste influiscono sul budget scolastico dei singoli paesi. Il campo da analizzare è ancora molto ampio, quindi la strada migliore è restringere la nostra analisi ad un range limitato di paesi. Per esempio, possiamo mettere a confronto i costi che sostiene l'Italia per l'insegnamento della seconda lingua nelle scuole (nella quasi totalità dei casi si tratta dell'inglese) con quelli di un paese anglofono.

Una volta deciso l'ambito di ricerca in cui vi volete muovere, dovete porvi altre domande. Quali sono i principali approcci alla questione? Le risposte sono soddisfacenti? Il vostro studio può contribuire a colmare delle lacune nella letteratura di riferimento? Per rispondere a tali quesiti, l'unica strada da percorrere è fare un'accurata ricerca bibliografica. E non abbiate paura di chiedere al vostro relatore, è il suo compito (soprattutto nella fase iniziale della stesura della tesi) darvi consigli su come, e dove, trovare materiale bibliografico.