Il primo approccio con la scrittura della tesi di laurea per molti può essere traumatico. Ma non lasciatevi intimorire dal foglio bianco, è successo a tutti (anche ai più grandi scrittori) di avere la sensazione di non sapere da quale parte iniziare. Se avete svolto un'adeguata ricerca bibliografica, però, il 90% dei vostri problemi è risolto. Perché è da lì che dovete partire. Che stiate svolgendo una tesi sperimentale, condotta attraverso una ricerca empirica, o una tesi concettuale, il vostro lavoro inizia sempre da una ricerca bibliografica.

Una volto scelto il campo d'azione (l'argomento e come volete affrontarlo), e recuperato il materiale bibliografico di cui avete bisogno, fissate dei punti su cui articolare il vostro discorso, pensando che il vostro compito sarà costruire un percorso concettuale finalizzato a validare la vostra tesi. Nel caso siate alle prese con un elaborato di tipo sperimentale, realizzato attraverso una ricerca sul campo, la parte centrale sarà composta di tre sezioni principali: literature review, dati e metodologia e la discussione dei risultati.

La literature review è una rassegna delle principali ricerche realizzate sul tema trattato. Attenzione, però, non si tratta una bibliografia, ma è una rielaborazione ragionata dei lavori effettuati su un dato argomento, all'interno dei quali inserire il vostro. Una volta realizzata una corretta literature review, presentate la vostra ricerca inserendo i dati nella maniera più precisa e dettagliata possibile. Per prima cosa dichiarate la metodologia usata (es. come è stato selezionato il campione studiato, avvalendovi sempre delle fonti bibliografiche), evidenziare i contesti e le variabili che potrebbero influire sulla vostra ricerca, nonché gli aspetti più problematici (è la strategia migliore evitare eventuali critiche, sia da parte del relatore che in seduta di laurea). Infine, presentate i risultati che avete ottenuto con chiarezza e in maniera dettagliata. Evitate, però, di riempire la discussione dei risultati di troppi elementi grafici, come tabelle o figure (c'è sempre la possibilità di inserirli in Appendice).

Per una tesi concettuale-argomentativa, invece, il modo di procedere è diverso, ma solo da un posto di vista formale, perché in entrambi casi si parte da un assunto e si effettua una ricerca che ci porti a validare la nostra tesi. In questo caso, però, la parte centrale del lavoro approfondirà il dibattito corrente circa un determinato tema, confrontando le diverse posizioni (sia da un punto di vista diacronico che sincronico), o provando a sviluppare argomentazioni originali, a partire da uno o più case study o una rassegna delle ricerche condotte.

Ogni tesi, sperimentale o argomentativa che sia, però, necessita di un'introduzione e di una conclusione. Cioè un punto di partenza e uno di arrivo. La prima parte che si legge in una tesi di laurea (oltre all'indice) è l'introduzione. Quest'ultima, però, non deve essere scritta per forza all'inizio del lavoro. Anzi, in molti casi è l'ultima cosa, insieme alle conclusioni, ad essere redatta. L'introduzione, infatti, è una sorta di dichiarazione di intenti: qual è l'argomento che vogliamo affrontare, qual è la nostra posizione in merito, in che modo e quali sono gli strumenti di cui ci avvaliamo (ricerca bibliografica, ricerca sul campo, case study, etc) e come si sviluppa il nostro lavoro (in quali capitoli è possibile trovare un dato argomento, piuttosto che un altro). Per questo è bene scrivere una bozza dell'introduzione all'inizio, ma solo alla fine del vostro lavoro, quando avrete le idee chiare, potrete strutturarla in maniera più compiuta. Le conclusioni, invece, sono una sorta di ripresa dell'introduzione, ma con l'aggiunta delle vostre considerazioni personali in merito all'argomento che avete scelto. È la parte della tesi dove trarrete le somme del vostro lavoro, e dove potrete suggerire sviluppi futuri per la ricerca.

Per superare la paura del foglio bianco, inoltre, cercate di costruire delle mappe mentali che rappresentino i processo logico che avete seguito nella fase di ricerca bibliografica (o di ricerca sul campo), segnate dei punti fissi, anche sotto forma di parole chiave, che considerate indispensabili per lo sviluppo del vostro lavoro. Da un punto di vista linguistico, infine, usate sempre frasi semplici, evitando di inserire troppe locuzioni secondarie, e tenete conto che ogni frase dev'essere l'espressione di un concetto, in questo modo eviterete di perdervi in inutili ripetizioni. Un ultimo consiglio: non abbiate paura di sbagliare. Cancellare e riscrivere è parte necessaria di qualsiasi processo creativo.