Durante l'ultima campagna presidenziale che ha visto la conferma di Obama alla guida degli Stati Uniti, non sono mancati colpi bassi e accuse da parte di entrambi gli schieramenti. Ma nei confronti di Obama, i repubblicani hanno messo in atto un vero e proprio stillicidio mediatico che dal piano politico si è concentrato sulla vita privata del presidente.

In un divertente articolo del New Yorker c'è l'elenco di tutte le teorie cospirazioniste ai danni di Obama organizzate dalla stampa repubblicana (in testa il sito ultraconservatore WorldNetDaily): il presidente non è nato in America, ma in Kenya, il padre di Obama non era un cittadino keniota ma un comunista americano, Obama è gay, segretamente sposato con il suo compagno di stanza al college (un ragazzo pachistano), e l'anello che indossava nelle foto durante gli anni di college ne sono la prova, e infine, prima delle elezioni Obama stava per divorziare dalla moglie Michelle.

A quanto pare queste teorie cospirazioniste non hanno funzionato da un punto di vista politico, ma di sicuro hanno avuto un enorme impatto sulla popolarità dei media che le hanno proposte. Del resto, il web è pieno di siti dedicati alle teorie conspirazioniste. Basta pensare a tutte quelle riguardanti l'11 settembre 2001, o l'assassinio di John Fitzgerald Kennedy (c'è chi ha addirittura avanzato l'ipotesi che Kennedy fosse stato ucciso dagli alieni perché intenzionato a svelare al mondo intero la presenza negli Stati Uniti di creature provenienti dallo spazio).

Anche in Italia, i media danno ampio spazio a questo genere di teorie. Uno dei più recenti (e anche dei più fantasiosi) è stato quello che, a seguito della pubblicazione del cosiddetto archivio Mitrokhin, vedeva Romano Prodi agente del KGB al soldo del governo di Mosca (Romano Prodi fu ascoltato il 5 aprile 2004 dalla Commissione Mitrokhin in merito ad una sua partecipazione, il 2 aprile 1978, mentre era in corso il sequestro dell’on. Aldo Moro, ad una seduta spiritica per scoprire il luogo di detenzione dell'allora presidente DC; durante la seduta il piattino, mosso dallo spirito di Giorgio La Pira, avrebbe composto il nome “gradoli”, 4 giorni dopo venne organizzata dalla polizia una retata infruttuosa nel paese di Gradoli, Viterbo, a caccia del prigioniero e il successivo 18 aprile venne rinvenuto al numero 96 di via Gradoli a Roma un covo delle Brigate Rosse abbandonato di recente).

A proposito del rapporto tra teorie cospirazioniste e politica consigliamo la tesi di Massimiliano Danesi, il quale, oltre ad approfondire il concetto stesso di complotto e ad analizzare come questo viene utilizzato dai media all'interno dello scontro politico, riporta in appendice "I Protocolli dei “Savi Anziani” di Sion", una serie di documenti pubblicati dal 1920 al 1927 sul Dearborn Independent (giornale fondato da Henry Ford), come testimonianza di un ipotetico piano per la conquista del mondo da parte degli ebrei.