Il 9 gennaio 1968, tre dei paesi arabi più conservatori (Kuwait, Libia e Arabia Saudita), già membri dell'OPEC diedero vita all'Organizzazione dei paesi arabi esportatori di petrolio (Organization of Arab Petroleum Exporting Countries, OAPEC).

Scopo dell'organizzazione era separare la produzione di petrolio dalle vicende politiche, così com'era successo con l'embargo ad Israele durante la guerra dei 6 giorni contro l'Egitto.

Inizialmente, l'ingresso nell'organizzazione avveniva solo se il paese richiedente aveva come maggiore esportazione il petrolio e solo dopo l'approvazione unanime dei tre stati fondatori.

All'inizio del 1972, furono cambiati i criteri di ammissione, per cui il petrolio non doveva essere un'importante esportazione, non più la maggiore.

In questo modo entrarono a far parte dell'OAPEC anche l'Algeria, l'Iraq, la Siria e l'Egitto. In questo modo cambiò il profilo politico dell'organizzazione, che nel 1973 fu responsabile della prima crisi petrolifera dal dopoguerra.

Attualmente, i membri dell'OAPEC sono 11: Algeria, Bahrain, Egitto, Kuwait, Iraq, Libia, Qatar, Arabia Saudita, Siria, Emirati Arabi Uniti e Tunisia.