La dinastia Nehru-Gandhi
Da quarant'anni alla guida della più grande democrazia mondiale
L'India divenne una repubblica sovrana nel 1950, con la costituzione adottata sul finire del 1949, grazie all'instancabile lavoro del Mahatma Gandhi e del Partito del Congresso (National Congress). Dopo la morte di Gandhi, nel 1947, il primo presidente dell'India indipendente fu Jawaharlal Nehru.
Nonostante le numerose difficoltà che dovette affrontare (la disputa col Pakistan sul Kashmir, le continue tensioni con la Repubblica Popolare Cinese), Nehru fu capace di "costruire" una nazione vasta e popolosa come l'India, ancora in ginocchio per le ferite di due secoli di colonialismo.
La politica economica di Nehru si basò su un mix di investimenti pubblici e privati. L'intervento statale, infatti, fu massiccio, pur riconoscendo all'iniziativa privata una grossa funzione propulsiva per un reale progresso economico e civile, ottenuto grazie ad una ridistribuzione delle terre, con l'intento di migliorare le condizioni di vita soprattutto nelle zone più rurali del paese.
A partire dal 1956, Nehru sostenne la nascita delle prime industrie manifatturiere, sebbene sotto il controllo statale. In questo modo l'economia indiana cominciò a prosperare, anche se la disoccupazione e la povertà rimanevano largamente diffuse.
Sul piano sociale cercò di favorire l'istruzione considerata essenziale per il futuro progresso dell'India. Sotto il suo governo nacquero diverse istituti, come All India Institute of Medical Sciences, Indian Institutes of Technology e Indian Institutes of Management. Inoltre sostenne programmi sociali che prevedevano cibo gratis per i bambini poveri. Seguendo l'esempio del Mahatma, Nehru cercò di introdurre significative modifiche nella tradizionale legge indù che divideva la società in caste e negava diritti alle donne.
Sul piano internazionale, Nehru portò l'India sulla strada del non allineamento. Per tutti gli anni di Guerra Fredda, infatti, il governo di Nuova Delhi si tenne fuori dal conflitto, grazie alla spinta pacifista del suo primo ministro, il quale rifiutò la sperimentazione e l'eventuale fabbricazione della bomba atomica.
Nel 1959 alla guida del Congresso venne eletta sua figlia, Indira, nonostante l'opposizione dello stesso Nehru, contrario ad ogni forma di nepotismo. A partire dalle elezioni del 1962 la popolarità di Nehru cominciò ad incrinarsi, soprattutto per questioni di politica internazionale, in particolare per le tensioni continue nella regione del Kashmir. Il 27 maggio 1964, a seguito di un attacco di cuore, Nehru morì. Gli successe Lal Bahadur Shastri che nominò Indira ministro dell'informazione. Dopo solo due anni Shastri morì e la figlia di Nehru fu nominata primo ministro dell'India.
[Nell'immagine: Jawaharlal Nehru e la figlia Indira con i coniugi Kennedy nel 1962]
La questione del Kashmir
La questione nacque nel 1947, quando India e Pakistan furono divisi in due stati. Nel Kashmir il maharaja indù esitò a decidere a quale dei due paesi intendeva aggregarsi, e venne invaso immediatamente dalle tribù islamiche locali e da irregolari pakistani. In seguito optò per l'India a patto che la sua scelta fosse ratificata per plebiscito dalla popolazione, ma il Pakistan diede l'appoggio agli insorti e la situazione si stabilizzò solo nel 1949, con l'intervento delle Nazioni Unite. Il territorio fu diviso: 2/3 all'India, 1/3 al Pakistan. Nonostante l'intervento internazionale, la questione rimane ancora aperta e le tensioni tra Islamabad e Nuova Deli continuano a ruotare attorno alla questione del Kashmir. Al di là delle questioni etnico-religiose, le tensioni tra India e Pakistan sono motivate dalla posizione strategica del Kashmir. Il Kashmir è una regione che controlla l'accesso alle pianure indiane dalle catene del Karakorum e dell'Himalaya e che per secoli ha reso difficoltose le comunicazioni con il Tibet ma ha anche frenato le ingerenze degli eserciti cinesi in India. Durante l'occupazione americana dell'Afghanistan si è ripresentata nella definizione dei rapporti bilaterali tra gli USA, l'India e il Pakistan la questione del Kashmir: essa si è rivelata un dannoso problema ancora gravemente irrisolto.
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