In un clima tutt'altro che democratico, l'11 settembre 1980, fu votata una nuova Costituzione, che poneva Pinochet a capo del paese per 8 anni, al termine dei quali, poteva essere rieletto solo per votazione plebiscitaria. Nella seconda metà degli anni '80, pressato dall'opposizione interna e dall'opinione pubblica internazionale, il regime fu costretto a riammettere in parlamento i partiti di sinistra. Alla scadenza degli 8 anni le opposizioni (socialisti, radicali, ambientalisti e democristiani) si unirono nella Concertación de Partidos por el "NO" e nel referendum del 1988 vinsero con il 56% dei voti. Pinochet lasciò la presidenza l'11 marzo 1990, al suo posto venne eletto Patricio Aylwin. Nonostante il passaggio alla democrazia, l'ex generale non scomparse dalla vita politica cilena. Per anni mantenne il comando delle Forze Armate e in seguito fu nominato Senatore a vita.