Le recenti trasformazioni politiche in Algeria, Tunisia, Egitto e Libia, la cosiddetta Primavera araba, non sarebbero state possibili senza l'utilizzo dei nuovi media, in particolare di Twitter, il social netword più coinciso e veloce.

Affermare che le rivoluzioni siano state possibili solo grazie all'utilizzo di smartphone e computer, però, è riduttivo, anche perché queste trasformazioni sono ancora in atto. E perché in alcuni casi, come in Algeria, sono state fondamentali le decisioni degli apparati militari.

Non è un caso che in Sira, dove le rivolte sono iniziate in contemporanea con gli altri paesi, il regime di Assad, grazie al sostegno dei militari, riesce a sedare i ribelli. Nella sua tesi, Stefano Coluccia, si pone una domanda fondamentale, che può essere applicata non solo alla situazione africana e medio orientali, ma a tutta la società moderna nel suo insieme: può davvero Internet fornire ai cittadini la possibilità di costruire una politica più vicina ai loro interessi e valori?