Dopo la fine degli anni '90, la crescita economica della Polonia è rallentata, da un PIL al 6,6% nel 2007, si è passati a un 5,4$ nel 2008, e secondo quanto riporta il settimanale britannico Economist, per il triennio 2009, 2012 scenderà ancora per attestarsi attorno al 4,3%.

La continua crescita dell'inflazione e le spese sociali, reintrodotte dall'attuale governo, hanno portato ad un aumento del deficit, ma con molta probabilità la Polonia riuscirà a centrare i parametri di Maastricht e adottare nel 2012 la moneta comunitaria.

A fronte degli sforzi economici del paese, la Polonia ha il più alto tasso di disoccupazione di tutta l'Unione. Molti giovani, infatti, abbandonano il paese in cerca di un futuro migliore. Meta principale per l'immigrazione è la Gran Bretagna, dove si stima che il 62% dei 427.000 lavoratori stranieri provengano dalla Polonia.