A partire dal 1837 il desiderio di indipendenza spinse molti canadesi a combattere contro le truppe britanniche e in molte città, soprattutto del Quebec, vi furono diverse rivolte. Il governo Wigh (cioè gli "antenati" dei moderni laburisti) mandò in Canada come governatore Lord Durham, il quale decise di dare alla colonia una maggiore indipendenza.

Nel 1848, venne creato un governo autonomo, sebbene sotto il la monarchia britannica. Nacquero così, due anni dopo, le Province Unite del Canada, con annesse sia le province anglofoni che quelle francofoni. Nel 1871 si aggiunse alla Confederazione anche la Columbia Britannica (in francese la Colombie-Britannique e in inglese British Columbia, BC), la provincia più occidentale, una volta sotto il dominio spagnolo.

La fine del diciannovesimo secolo fu soprattutto un periodo di grande espansione si territoriale che economica. Uno dei maggiori contributi alla crescita del paese fu l'arrivo di immigrati, sia europei che asiatici (la linea ferroviaria che congiungeva i primi insediamenti con la BC furono costruiti da nativi americani e da cinesi).

Nel 1905, furono annesse anche le province di Saskatchewan e Alberta, per lo più popolate da immigrati provenienti dall'Europa centrale e dall'Ucraina, molti dei quali arrivarono in Canada attraverso i confine con gli Stati Uniti.