Kemal morì nel 1938 di cirrosi epatica, a succedergli fu il suo braccio destro Ismet Inönü, il quale a partire dal secondo dopoguerra decise di abbandonare il sistema a partito unico. Nelle elezioni del 1950, infatti, il Partito Democratico (nato da una scissione del CHP) ottenne una schiacciante vittoria. Celâl Bayar divenne presidente e Adnan Menderes primo ministro, carica che per la prima volta ebbe un ruolo importante.

Nel 1952 la Turchia entrò nel Patto Atlantico, con una forza militare seconda solo a quella statunitense. Del resto, l'esercito ha giocato un ruolo fondamentale nella storia moderna del paese, erigendosi a estremo difensore della costituzione, imponendosi con tre colpi di stato sulle coalizioni elette dal popolo, accusate di essere troppo vicine alle scuole islamiche integraliste.

Tra gli anni '50 e '60, la democrazia turca visse un periodo di grande entusiasmo, con la nascita di diversi partiti politici, sia di destra che di ispirazione marxista, e la creazione dei primi sindacati. In una situazione del genere si allentò anche la morsa sui gruppi politici islamici, aumentando il malumore degli alti ufficiali che vedevano nelle concessioni del Partito Democratico un attentato ai principi costituzionali.