Purtroppo parlare, per un paese come la Somalia, di economia, strutture legislative o addirittura di sistema scolastico risulta piuttosto difficile. Dopo quasi vent'anni di guerra civile, crisi umanitarie e continui spargimenti di sangue, la nazione (o quello che ne resta) vessa in condizioni a dir poco drammatiche. In una totale assenza di strutture mediche, se non quelle offerte dalle organizzazioni umanitarie, sono malattie e malnutrizione a mietere il maggior numero di vittime. Come se non bastasse, sul paese si sono abbattute anche forti calamità naturali, a partire dallo Tsunami che nel dicembre 2005 colpì anche le coste del Corno d’Africa, causando 300 vittime. Nulla se paragonato alle inondazioni che un anno dopo hanno ucciso 350,000 persone. Persino i trasporti sono fermi, l’aeroporto di Mogadiscio è stato chiuso per ben 10 anni e non ci sono ferrovie che collegano il paese. Secondo il New York Times, la crisi somala rischia di essere di proporzioni maggiori persino di quella in Darfur, a causa della mancanza di aiuti internazionali. Come riportato dal quotidiano americano, in un’intervista all’alto ufficiale per le Nazioni Unite in Somalia, Ahmedou Ould-Abdallah: "La situazione in Somalia è la peggiore del continente".