Nel 1998, l'arrivo in Italia di Abdullah Öcalan provocò non poco scompiglio in tutta Europa. Il leader curdo fece richiesta di asilo politico, ma il governo guidato da Massimo D'Alema temporeggiò: un lato l'opposizione di centrodestra, dall'altra il governo turco ne chiedevano l'espulsione. D'altro canto, l'Italia non poteva estradare Öcalan, in quanto in Turchia sarebbe stato condannato a morte. Dopo il rifiuto da parte della Germania di accogliere il leader curdo (per il quale, peraltro, da anni aveva un mandato di cattura), nel 1999 Öcalan fuggì in Kenya, dove fu intercettato dalla CIA e dal MIT (i servizi segreti turchi) e estradato in Turchia. La mediazione europea, però, riuscì a tramutare la condanna a morte per Öcalan in carcere a vita.