Forse l'episodio più sanguinoso e straziante della guerra tra Mosca e i gruppi indipendentisti ceceni è il massacro della scuola di Beslan, un piccolo centro dell'Ossezia del Nord, una regione autonoma confinante con la Cecenia. Il primo agosto del 2004, all'inaugurazione dell'anno scolastico, un gruppo di terroristi prese in ostaggio alunni e insegnanti della scuola di Beslan, con la richiesta di fermare le azioni militari in Cecenia. La risposta dell'allora presidente russo, Vladimir Putin, fu dura e in 52 ore i corpi speciali dell'esercito irruppero nella scuola. Nelle operazioni di liberazione degli ostaggi presero la vita 331 persone di cui 186 bambini. Secondo diverse fonti (dagli attivisti politici, agli osservatori dell'Unione Europea), le truppe russe entrarono nell'edificio con una violenza tale da essere la vera causa dell'alto numero di vittime. Molti dei presenti riferirono, infatti, che diversi colpi furono sparati dai carrarmati e dai famigerati elicotteri da combattimento Mi-24