Dalla fine del 2001 la Cina è entrata a far parte dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (acronimo WTO, dall'inglese World Trade Organization), aprendo ulteriormente i propri mercati e esponendosi alla concorrenza estera. Ma i rapporti con gli altri membri del WTO, a causa dell'annosa disputa sulla proprietà  intellettuale e la contraffazione.

Inoltre, Pechino continua a imporre gli sgravi fiscali alle aziende cinesi introdotti negli anni '90, così da rendere più competitivi i prodotti delle aziende locali, rispetto a quelli esteri. Una forma di protezionismo che gli altri partner mondiali non sempre hanno accettato di buon grado, in particolare gli USA e l'Unione Europea che, in più di un'occasione, hanno presentato un documento di protesta formale agli organi di regolamentazione interna del WTO.