A partire dal 1965, il governo di Indira Gandhi introdusse una serie di riforme che mirarono a migliorare la produzione agricola, al fine di rendere il paese indipendente dal bisogno di importare prodotti agricoli e creare ricchezza. Le riforme presero il nome di Green Revolution (Rivoluzione verde).

Il programma riuscì a migliorare, dalla sua introduzione fino ai primi anni '80, le produzioni agricole, in particolar modo riso e grano, nel nord e nord ovest, creando inevitabilmente una disparità tra le varie regioni del paese. Gli stimoli economici, infatti, erano stati dati nelle regioni con sufficienti risorse idriche, come il Punjab o l'Uttar Pradesh.

In stati come Andhra Pradesh e il Tamil Nadu, la mancanza di sostegno economico da parte del governo portò ad una maggiore povertà e, di conseguenza quella che doveva essere una politica sociale di grande respiro si trasformò nell'ennesimo motivo di disuguaglianza, proprio nel paese dove da sempre la ricchezza convive con la povertà più assoluta.