Le nuove generazioni della dinastia Nehru-Gandhi
Dopo anni alla guida del Partito del Congresso, la dinastia Nehru-Gandhi abbandonò la vita politica indiana e Narasimha Rao, successore di Rajiv, divenne primo ministro. Ma i conflitti etnici e le accuse di corruzione non smisero di scuotere il paese, e in particolare l'amministrazione Rao, tanto che molti suoi ministri furono costretti a dimettersi. Dopo 50 anni di guida del paese, il Partito del Congresso cadde in una crisi profonda.
Nel 1998, però, mentre il paese era governato dal partito Bharatiya Janata di Atal Bihari Vajpayee, il partito del Congresso fu di nuovo guidato da un membro della famiglia Nehru-Gandhi. Sonia, moglie di Sanjiv, nata in Italia nel 1946, e sposa al leader indiano dal 1968 fino all'assassinio di quest'ultimo, divenne il nuovo leader del National Congress.
La leadership di Sonia portò alla vittoria del Partito nelle elezioni del 2004. Ma nonostante il ruolo di primo ministro spettasse a lei, l'italiana decise di nominare Manmohan Singh, già Ministro degli Esteri durante il governo Rao, capo dell'esecutivo. La sua decisione fu presa per le costanti critiche la accusavano di non essere "abbastanza" indiana. Del resto, la stessa Sonia prese la nazionalità indiana solo nel 1983.
La figura di Sonia è sempre stata considerata ambigua. Negli anni '80, infatti, fu coinvolta assieme a suo marito nello scandalo Bofors, riguardante – secondo le accuse, poi decadute – le forniture militari indiane commissionate all'azienda svedese Bosfors, appunto, grazie ad una serie di ingenti somme di denaro fatte arrivare da un certo Ottavio Quattrocchi, manager italiano della Snam Progetti.
Rimanendo fedele alla tradizione dinastica che, sin dalla sua indipendenza, ha sempre contraddistinto la politica indiana, negli ultimi anni i figli di Sonia e di Sanjiv, Rahul e Priyanka hanno intrapreso la carriera politica. Nelle elezioni del 2004, Rahul è stato eletto nel Lok Sabha (la Camera dei deputati), conquistando il seggio dell'Uttar Pradesh, lo stesso che molti anni prima aveva ricoperto suo zio Sanjay, prima di essere ucciso in un incidente aereo. Priyanka, invece, non ha (ancora) preso parte direttamente alla vita politica, anche se ha organizzato la campagna elettorale della madre e da molti è considerata un'abile stratega.
[Nell'immagine: Gli eredi della famiglia Gandhi, Rahul e Priyanka, figli di Sonia (a destra)]
L'India nello scacchiere politico internazionale
Sotto la guida di Vajpayee, le tensioni col Pakistan aumentarono, in seguito soprattutto ai numerosi test nucleari che l’India condusse a partire dal 1998. Le tensioni con il paese confinante si placarono dopo l'11 settembre 2001, grazie alla mediazione di George W. Bush che cercò l’alleanza del Pakistan di Musharraf nella guerra in Afghanistan. Intanto, sempre agli inizi del nuovo millennio, in Kashmir le tensioni tra indù e musulmani andarono sempre più intensificandosi, e nel 2002 il governo del BJP fu accusato di fomentare e appoggiare le violenze dei gruppi indù. I rapporti diplomatici col Pakistan ripresero nel 2003 e nello stesso anno il governo di Nuova Delhi firmò un trattato sui confini con la Cina.
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