La Gran Bretagna è una monarchia costituzionale in cui il potere del sovrano è solo rappresentativo. L’attuale regina, Elisabetta II, salì al trono nel 1952, dopo la morte di suo padre Giorgio VI ed è il secondo monarca più longevo al mondo (la medaglia d’oro spetta al re di Tailandia, incoronato ben 52 anni fa).

I Windsor, l’attuale famiglia regnante, è sicuramente una delle monarchie più chiacchierate d’Europa, capace di riempire i tabloid con gossip e veleni di palazzo che poco hanno a che fare con la politica, ma piuttosto rispecchiano il rapporto, spesso contraddittorio, che i sudditi di sua Maestà hanno con l’aristocrazia.

Il potere legislativo è affidato alla Camera dei Comuni (The House of Commons), composto da 659 parlamentari che, assieme ai rappresentanti della Camera dei Lord (The House of Lords), nominati per lignaggio, compongo il Parlamento. Capo dell’esecutivo è il Primo Ministro, in genere il rappresentate del partito che ottiene la maggioranza dei voti.

La tradizione democratica britannica è antichissima, con più di otto secoli di storia. La Magna Charta, infatti, promulgata nel 1215 dal re Giovanni “Senzaterra” è forse uno dei documenti che maggiormente ha ispirato le moderne strutture democratiche.

Principi fondamentali dalla Charta sono il divieto per il Sovrano di imporre nuove tasse senza il consenso del Parlamento, nonché la garanzia per tutti gli uomini di non poter essere imprigionati senza prima aver sostenuto un regolare processo.