La prima unificazione del paese risale al 221 a.C., quando l'imperatore Qin Shi Huang (da cui nacque la dinastia Qin) conquistò i territori settentrionali, introducendo un corpus di leggi unitario e gettando le basi alla moderna scrittura cinese, grazie al lavoro del primo ministro, Li Si, il quale pubblicò il primo catalogo ufficiale con 3300 caratteri.

In quegli anni cominciò anche la costruzione della Grande Muraglia, per proteggere il nuovo impero dalle incursioni nemiche. Qin Shi Huang è, però, famoso per aver fatto costruire l'esercito di terracotta.

Ritrovato nella provincia di Shaanxi, vicino la città di Xi'an nel marzo del 1974, l'esercito doveva costituire il mausoleo dell'imperatore, circondato dal suo esercito. Secondo quanto riporta lo storico Sima Qian, vissuto un secolo dopo, la realizzazione del mausoleo iniziò nel 246 a.C. e coinvolse circa 700,000 lavoratori. Secondo le stime più attuali, l'esercito doveva essere composto di 8,000 soldati, ognuno con le proprie fattezze (ogni viso, infatti, è diverso dall'altro) 130 carrozze, 520 cavalli e 150 cavalieri.

Seppelliti in 4 cave a un chilometro e mezzo ad est del mausoleo, di cui molto probabilmente la cava numero 4 rimase incompiuta, gli archeologi sono riusciti a portare alla luce solo 500 guerrieri, 18 carri in legno e 100 cavalli. Dal 1987, il mausoleo è stato dichiarato dall'UNESCO, patrimonio dell'umanità. La formazione della Cina moderna, però, si deve alla dinastia Han, il cui fondatore, Liu Bang, favorì la spinta espansionistica verso lo Xinjiang, regione nord orientale al confine con l'India e ad oriente verso l'attuale Corea.

L'importanza attribuita alla dinastia Han deriva dal fatto che i sovrani Han appartenevano al gruppo etnico dal quale discende il 92% dell'attuale popolazione cinese. Tanto che l'ideogramma che rappresenta hàn è lo stesso di rén, uomo. Nella scoperta di nuovi territori da conquistare, i cinesi vennero a contatto con le civiltà orientali ellenizzate (in quella parte di Iran che orbitava attorno al regno di Persia). Nacque così la cosiddetta "via della seta".

Con Liu Bang si sviluppò una vera e propria società stratificata in cui comparirono i primi funzionari statali all'interno di struttura burocratica centralizzata. Di pari passo, l'ideologia confuciana (osteggiata dalla dinastia Qin) legata proprio al rispetto dell'autorità e della tradizione, si diffuse in tutto il regno, gettando le basi alla costruzione della moderna civiltà cinese.
La dinastia Tang – Negli anni successivi alla dinastia Han, si susseguono una miriade di altre dinastie, le quali unificarono i vari stati indipendenti che componevano il vaso territorio.

Ma fu sotto la dinastia Tang che l'impero cinese raggiunse la sua massima estensione oltre a una notevole floridezza economica. A partire dal 618, dopo aver spodestato l'ultimo sovrano Sui, il comandante di guarnigione Li Yuan Gaozu fondò la nuova dinastia che sarebbe durata fino al 907. In quegli anni, fiorirono le arti, in particolare la produzione di terracotta e porcellana, e la poesia legate soprattutto alla diffusione del Buddhismo. Sul finire del IX secolo, però, le persecuzioni religiose contro i seguaci di Buddha, portarono alla distruzione dei monasteri e delle opere in essi conservate.

Il primo secolo della dinastia Tang fu caratterizzato da grande prosperità. In particolare con due imperatori: Tai Zong (627-649) che per la prima volta creò un legame dinastico con la casa imperiale del Tibet tramite matrimonio e Xuan Zon (713-756) protettore delle arti. Ma a partire dalla seconda metà del VII secolo, l'impero dei Tang conobbe un lungo periodo di crisi, culminate nella presa al potere del generale Zhu Wen che nel 904 fece uccidere l'imperatore Zhaoxuan, dando vita alla dinastia Liang.

Il più grande sconvolgimento nella storia cinese avvenne nel XII secolo, quando il condottiero mongolo Gengis Khan, condusse il suo popolo, tradizionalmente nomade, alla conquista del "mondo". In pochi anni, infatti, Gengis Khan pose sotto il suo dominio la Cina, l'attuale Russia, il Medio Oriente e la maggior parte dell'Asia centrale, creando l'impero più vasto di tutta la storia. In Cina, la dinastia mongola del Khan prese il nome di Yuan.

Il successore di Gengis Khan fu Kublai Khan, famoso anche occidente, grazie a Marco Polo che ne il "Milione" narrò del suo lunghissimo viaggio verso la Cina e dei 20 anni trascorsi a corte del Khan. Partito da Venezia nel 1271, assieme al padre Matteo e allo zio Niccolò, Marco giunse a Khanbaliq (la residenza del khan, il nome mongolo dell'odierna Pechino) nel 1275, percorrendo la "via della seta". Alla corte del Khan, Marco divenne molto popolare, tanto da guadagnarsi la fiducia di Kublai Khan ed essere nominato nel 1278 governatore della ragione di Hang-chou.

La dinastia mongola degli Yuan fu destituita dal monaco buddhista Zhu Yuanzhang, il quale condusse una rivolta contro il dominio "straniero". Dopo la vittoria, Zhu Yuanzhang fondò la dinastia Ming, che regnò in Cina dal 1368 al 1644. Sotto l'imperatore Yongle, la Cina raggiunse il suo massimo splendore, grazie alle riforme promulgate da quest'ultimo (come il divieto di avere schiavi ad uso dei privati) e alle aperture commerciali. In quegli anni, grazie all'iniziativa dell'eunuco musulmano Zheng He, i cinesi, per tradizione restii a intraprendere avventurose esplorazioni marittime, si spinsero lungo l'Oceano Indiano fino a raggiungere le coste orientali dell'Africa.

Nel 1409, Yongle decise di trasferire la capitale da Nanchino a Pechino, favorendone lo sviluppo. Molti dei monumenti che ancora tuttora circondano la "Città Proibita", ovvero il Palazzo imperiale, furono costruiti dall'imperatore Yongle, il quale fece ristrutturare la Grande Muraglia. Durante il regno di Yongle, inoltre, fiorirono le arti, in particolare tra il 1403 il 1407 fu iniziata la stesura di una enciclopedia che compilava 11.095 opere antiche di ogni genere.